IL NOSTRO PENSIERO

Ci sono, in ogni cultura, luoghi reali che costituiscono una sorta di contro- luoghi, come una sorta di utopie realizzate, luoghi al di fuori di ogni luogo che denominerò ETEROTOPIE

Un eterotopia è come uno specchio, reale, ma riflette immagini.Mi permette di guardarmi là dove sono assente. Mi permette di ritornare verso me stesso.

Nelle società primitive esiste una certa forma di eterotopia di crisi: luoghi privilegiati, sacri, riservati a individui che si trovano, in relazione alla società, in stato di crisi. Nella nostra società queste eterotopie di crisi continuano a scomparire e non vi sono più luoghi atti a giustapporre in un unico ruolo reale diversi spazi, diversi luoghi che sono tra loro incompatibili.


Forse l'esempio più antico di eterotopia è il GIARDINO 


In Oriente era uno spazio sacro. Vi erano quattro sezioni che rappresentavano le quattro parti del mondo che comprendevano uno spazio ancora più sacro al centro: la vasca, la fontana con zampillo. Tutta la vegetazione doveva essere ripartita entro questo spazio, in questa specie di microcosmo. Scopo di questo luogo altro, di questa eterotopia, era quello di creare una sorta di rottura con il tempo tradizionale che dava la possibilità, in realtà, di ritrovare il tempo, risalendo alla propria sorgente, a una specie di grande sapere immediato.

Un' eterotopia presuppone sempre un sistema di apertura e di chiusura che, al contempo, la isola e la rende penetrabile.  Questo luogo altro ha una funzione, rispetto allo spazio restante, che si dispiega tra due poli estremi. Si crea uno spazio illusorio che indica come ancor più illusorio ogni spazio reale entro il quale ogni vita umana è relegata. O invece, crea un altro spazio, reale, così perfetto, da far apparire il nostro come caotico. Si tratterrebbe di un'eterotopia non di illusione, ma di compensazione.


Nelle civiltà senza luoghi altri, senza eterotopie, i sogni si inaridiscono



Non bisogna dimenticare che la libertà è una pratica che ha bisogno di uno spazio funzionale alla sua pratica. Un luogo ideale e reale nello stesso tempo.

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