UOMINI ALBERO




Progetto per la creazione di un’area didattico-ricreativa a tema ecologico-artistico nell’ambito della riqualificazione dei Giardini Cascina Nigozza di Cinisello Balsamo

Progetto artistico e cura di Daniele Delfino in collaborazione con Blaise Cayol
Progetto del verde a cura di Massimiliano Cecchetto

Il progetto si colloca nelle dinamiche del giardino contemporaneo, incarnando l’ideale del paesaggio. E’ sintesi dell’ecologia (ambiente) e dell’estetica (arte), punto di convergenza della natura e dell’uomo che abbraccia anche i temi della storia, dell’emozione e dell’identità.
L’idea nasce dallo studio del contesto dell’area, con l’obiettivo di inserire il progetto negli spazi disponibili valorizzando il verde e le strutture esistenti. Si è attuata una riqualificazione dell’area per promuoverne la frequentazione come luogo ricreativo, didattico e di aggregazione, attraverso l’ascolto e la contemplazione nella natura.

Imprescindibile e fondamentale il contributo del Comune di Cinisello, che si è dimostrato sensibile e coraggioso nell’investire in questo progetto, “innamorandosi” delle opere in legno degli autori, già visionate in altre occasioni, e credendo a tal punto nell’aspetto ecologico dell’intervento da apprezzare uno studio così attento nella progettazione dell’area verde.

L’opera artistica, creata con rami intrecciati, è costituita da un gruppo di Uomini Albero che emergono dalla terra, suggestive presenze ispirate alle figure umane rappresentate nei graffiti rupestri del tardo neolitico.

Il nucleo dell’installazione è costituito dai corpi sonori dei grandi personaggi centrali che donano al pubblico la possibilità di esprimersi in estemporanee melodie: tre strumenti a percussione che sfruttano le proprietà acustiche di legno, metallo e pietra, materie basilari del mondo naturale, usate come strumenti di suono sin dalla preistoria.



L’installazione interattiva è incorniciata da un lungo muretto, una seduta preesistente impreziosita dalla copertura in legno di cedro e dal rivestimento con intrecci di rami di castagno. Completano l’intervento altri due Uomini Albero, di dimensione inferiore e posti ai lati di quelli sonori. Il testo poetico “Invito al Presente“, composto appositamente per l’opera dallo scrittore Mihai Mircea Buctovan, completa e corona l’intervento.
L’opera verde, creata con l’uso di graminacee ed erbacee perenni disposte in maniera apparentemente casuale, associando le essenze per singole specie e non per macchie,  vuole seguire il flusso naturale dei vegetali ricreando una consociazione spontanea. Un ecosistema-paesaggistico in funzione della biodiversità, lasciando spazio al gioco delle trasformazioni che sconvolge costantemente il disegno del giardino.


All’apparente casualità si affianca un’attenta analisi della scalarità delle fioriture e della diversificazione nella crescita delle specie impiegate, quasi 50 in uno spazio raccolto di nemmeno 100 mq: si creano forme e caratteristiche atte a dare rifugio e nutrimento a piccoli animali e pronubi per tutto il periodo vegetativo.

In funzione dell’aspetto agronomico le piante sono state scelte in base alle esigenze pedocimatiche e all’esposizione. Nella progettazione grafica si sono utilizzati alcuni espedienti che specificassero le dimensioni dei singoli soggetti per definirne la distanza e la corretta posizione nell’aiuola in rapporto alle altre essenze. Si sono suddivise le specie in base all’epoca di fioritura e all’esposizione, le piante sono state disegnate in base alle reali dimensioni dopo tre anni di sviluppo, specificandone le altezze in fase vegetativa e di fioritura.


Lo studio dell’accostamento cromatico, volendo rispecchiare le variabilità e gli accostamenti di colori da ricreare in campo, ha comportato nel disegno tecnico l’adozione delle tonalità del fogliame e dei fiori simili a quelli reali, rivelando un proprio valore estetico e artistico che ricorda i “mandala”.


Si è così realizzata un’area verde con una progettazione molto articolata, volendo ricreare il più possibile la complessità della natura, ma estremamente semplice per la manutenzione a basso impatto ambientale.  All’anno sono sufficienti solo tre scerbature e una rimozione completa della parte epigea delle piante, col solo utilizzo di attrezzi manuali quindi senza l’ausilio di carburanti.
Nel parco dove si è realizzato l’intervento ora la vegetazione è cresciuta armoniosamente compenetrandosi in maniera naturale: in alcune aiuole hanno preso piede anche essenze spontanee, così che il senso di naturalezza pervade quello che era in principio un progetto, quindi un disegno tecnico e formale.
Il verde così pensato dona alle forme fisse delle sculture la percezione della ciclicità del tempo, grazie alla periodica crescita, fioritura e successivo disseccamento delle piante.



Si cerca quindi di assecondare le stagioni seguendo le trasformazioni delle piante nel loro spontaneo ciclo vitale, per riavvicinarsi al senso profondo del tempo e dello spazio.
Un intervento del verde, in chiave ecologica e in funzione della biodiversità, che permette l’esperienza della natura unitamente a quella estetica delle sculture.
UOMINI ALBERO aspira ad essere un giardino come eterotopia, ricordando il concetto foucaultiano di Spazi Altri, un luogo ideale e reale dove realizzare libertà e sogno. Un’opera di grande impatto emotivo ed estetico per la sua capacità di integrare arte, ecologia e storia in modo esplicito, innovativo e ludico.



Nelle civiltà senza luoghi altri, senza eterotopie, i sogni si inaridiscono.
Non bisogna dimenticare che la libertà è una pratica che ha bisogno di uno spazio funzionale alla sua pratica. Un luogo ideale e reale nello stesso tempo.
Infine citando il libro Il giardino in movimento di Gilles Clément:
“…giardini di questo tipo non dovrebbero essere giudicati sulla base della loro forma ma piuttosto sulla base della loro capacità di tradurre una certa felicità di esistere.”

Il progetto è vincitore del Concorso Internazionale di Architettura del Paesaggio al Flormart Garden Show 2015.







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