venerdì 6 maggio 2016

Matteo Cremonesi_estratto intervista

Il sentimento: l’esperienza dell’artista nel paesaggio



Il paesaggio è anche un’esperienza di ordine emotivo: quali esperienze emotive hanno contribuito alla tua visione del paesaggio? Come il tuo vissuto ha influito sulla percezione del paesaggio?

Se la natura è interessante lo è secondo me per la sua capacità di unire, di creare incontri imprevedibili che, essendo regolati da un’istintualità, da una necessità, abbiano ancora la possibilità di sorprenderti. Ci sono un sacco di momenti nella vita di ogni persona in cui l’incontro con il naturale corrisponde ad un momento introspettivo. La natura e la sessualità sono due argomenti all’interno dell’esperienza umana che hanno un carattere sovversivo sempre; non decidi la natura e non decidi la sessualità, non decidi cosa succede e cosa provi. Il panico, la paura, l’istinto, il senso del pericolo, l’affetto, il senso di bellezza, il senso di meraviglia, la vertigine, l’estasi, tutto lo spettro intero delle reazioni, delle sensazioni umane sono messe in gioco nella sessualità e di fronte alla natura. Là dove la sessualità viene disciplinata, non diventa più interessante. In questa maniera penso si debba fare qualcosa, cioè mantenere lo spettro ampio. Secondo me l’uso politico che viene fatto della sessualità e della natura si assomigliano molto. Sono dei racconti controllati.

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